Re Riccardo


La reputazione di Riccardo deriva dalla sua partecipazione alle Crociate, in particolare alla Terza Crociata nel 1190.
In quel periodo, Gerusalemme è in difficoltà, con il Saladino che ha sconfitto l’esercito crociato e riconquistato la città. Papa Innocenzo III bandisce una nuova Crociata per riconquistare Gerusalemme.
Riccardo, insieme ad altri sovrani come Filippo Augusto e Federico Barbarossa, parte per la Crociata.
Riccardo è l'unico fra i sovrani che riesce a fronteggiare il Saladino in battaglia, conquistando città e terrorizzando i musulmani. Riccardo è un grande guerriero e ha combattuto molto sia durante che dopo la Crociata, affrontando nemici come suo fratello Giovanni, il re di Francia e il duca d’Austria. Era temuto e odiato dal suo popolo perchè francese, per le sue tasse elevate, che servivano a finanziare le guerre e per la sua reputazione di sovrano crudele e oppressivo, tuttavia, durante le Crociate, la sua immagine cambia, diventando un eroe in quanto combatte contro i nemici di Dio, dando così un’illusione di salvezza e riscatto per i suoi peccati. Le Crociate riflettono proprio questo desiderio di dare senso alla violenza, convogliandola verso una causa che si credeva gradita a Dio.
All’epoca, molti principi italiani aspiravano a sfruttare le opportunità offerte dalle Crociate per salvare le loro anime e vivere avventure straordinarie, i marchesi di Monferrato, ad esempio, erano in difficoltà a causa del crescente potere delle città e cercavano opportunità in Oriente. Guglielmo il Vecchio, marchese di Monferrato, aveva quattro figli e cercava soluzioni per il futuro della sua famiglia. Con la pressione del Saladino sul regno di Gerusalemme, Guglielmo propone a suo figlio Lungaspada di sposare una principessa locale per garantire sostegno politico. Il giovane Guglielmo, descritto come bello e vigoroso, sposa Sibilla, ma muore poco dopo il matrimonio. Nuovi pretendenti si presentano, e alla fine Guido di Lusignano sposa Sibilla, diventando re di Gerusalemme dopo la morte di Baldovino IV. Guido raduna le forze per affrontare il Saladino ma alla battaglia di Hattin l’esercito cristiano viene sconfitto. Il Saladino riconquista Gerusalemme senza resistenza, mentre i cristiani si rifugiano a Tiro.
Corrado, altro figlio di Guglielmo, arriva in Terrasanta e, non rivelando la sua identità, si finge un mercante. A Tiro, assume il comando della difesa. Quando il Saladino assedia Tiro, Corrado resiste anche di fronte alla minaccia di morte di suo padre. Mantiene la città fino a quando il Saladino decide di liberare Guglielmo. Elementi di tensione sorgono tra i baroni cristiani, complicando la situazione. In Europa, Innocenzo III bandisce una nuova Crociata e i veri sovrani, come Riccardo, tornano in azione. Anche se Riccardo ha successo, non riesce a riconquistare Gerusalemme. Corrado diventa re di Gerusalemme in attesa del nipote Baldovino, ma viene assassinato. Le Crociate rappresentano una miscela di idealismo e violenza, con momenti di eroismo e dramma.
La storia di Corrado e delle sue avventure mostra come i partecipanti cercassero non solo la salvezza spirituale, ma anche la gloria e il potere, sottolineando la duplicità delle motivazioni alla base delle Crociate. Inoltre, la Quarta Crociata e la conquista di Costantinopoli mostrano il contrasto tra l'ideale e la realtà, provocando il dispiacere di chi vedeva la guerra santa come pura e giusta.




Classe 3I2