Quando il territorio palestinese era sotto il dominio arabo, si poteva accedere a Gerusalemme liberamente.
Infatti Cristiani ed Ebrei erano comunque abbastanza contenti di poter fare il pellegrinaggio verso Gerusalemme.
I Turchi appena conquistarono Gerusalemme hanno impedito il pellegrinaggio.
Questo creò delle grandi preoccupazioni in tutta europa, visto che il pellegrinaggio era molto importante, perché era il miglior mezzo per andare a manifestare e rappresentare la propria fede.
Per i cristiani la Palestina era Terrasanta: che ospitava i luoghi santi dove era vissuto Gesù Cristo.
le violenze a opera dei turchi contro i cristiani provocarono dei litigi.
In origine le Crociate erano considerate dei pellegrinaggi in terrasanta, poi nel XIII e nel XIV secolo vennero chiamate con il termine Crociate dalla Chiesa di Roma.
Nel 1095 il Papa Urbano II convocò un concilio nella città di Clermont-Ferrand, in Francia, durante il quale chiese ai cristiani di non combattere più tra loro ma dedicare alla liberazione di Gerusalemme.
Il Papa riteneva la liberazione della Palestina di Gerusalemme un dovere prioritario di ogni cristiano e promise una ricompensa, ovvero il perdono di tutti i peccati.
E da questo evento nacquero le CROCIATE con l'obiettivo di cacciare i MUSULMANI.
Il termine Crociate deriva dall'espressione latina: cruce signati, ovvero segnati con la croce, e portavano sulla bisaccia una croce rossa.
Venivano chiamati anche peregrini, ovvero pellegrini oppure milites cristi, cioè soldati di Cristo.
Elenco di tutte le Crociate:
Le Crociate erano sia pellegrinaggi che spedizioni militari, una serie di campagne militari che si svolsero tra l'XI e il XIII secolo, rappresentano un fenomeno storico di straordinaria complessità e rilevanza, non solo per il contesto medievale, ma anche per le conseguenze che hanno avuto sul mondo moderno. Queste spedizioni, iniziate nel 1096, furono motivate da una combinazione di fattori religiosi, politici ed economici, e si concentrarono principalmente sulla riconquista di Gerusalemme e dei luoghi santi cristiani, allora sotto il controllo musulmano.
La Crociata popolare è nata dall’entusiasmo provocato dalle parole di Papa Urbano II, e fu guidata da Pietro l’Eremita.
Giunti a Bisanzio (attuale Istanbul) i crociati si rifiutavano di accogliere i consigli dell’imperatore Alessio I che li invitò a non proseguire, loro decisero di andare avanti e vennero sterminati dai Turchi, si salvarono solamente Pietro e pochi altri.
La prima crociata ufficiale partì invece un anno dopo, nel gennaio del 1097.
Era costituita da guerrieri provenienti da tutta Europa, al comando di signori come Goffredo di Buglione e Boemondo, la narrazione delle Crociate è intrinsecamente legata alla figura di Goffredo di Buglione, un leader carismatico che divenne simbolo della lotta cristiana per la Terra Santa.
Non partecipò alla crociata l'imperatore Enrico IV.
Partirono più di centomila persone, tra guerrieri e pellegrini.
Nel 1097 i crociati conquistarono Nicea; attaccarono Antiochia e infine Gerusalemme nel 1099 dove la popolazione musulmana fu quasi interamente massacrata e portò a una violenta espulsione di ebrei e musulmani, alterando drasticamente la demografia della città e della regione circostante..
Senza rispettare l'accordo con Bisanzio, nacquero gli Stati crociati d'Oriente, la cui organizzazione il sistema feudale dell'Occidente.
Il più importante, il Regno di Gerusalemme, venne affidato a Goffredo di Buglione che assunse la carica di advocatus, Protettore del Santo Sepolcro
Nell’arco di un secolo, i Turchi ripresero buona parte dei territori in mano ai crociati a Gerusalemme, che fu riconquistata nel 1187 dal Saladino.
La sua impresa, insieme a quella di altri nobili e guerrieri, si trasformò in un'epopea che, sebbene avesse radici religiose, si intrecciò con ambizioni territoriali e desideri di ricchezza. Nell’arco di un secolo, i Turchi ripresero buona parte dei territori in mano ai crociati a Gerusalemme, che fu riconquistata nel 1187 dal Saladino. La crisi della maggioranza degli Stati crociati dimostrava che il sistema feudale non riusciva a prosperare in un ambiente geograficamente e culturalmente così diverso da quello in cui era nato. In Europa si continuò a pensare che le crociate fossero un'espressione della volontà di Dio, a cui non ci si poteva sottrarre. La seconda crociata, dopo la caduta di Edessa, fu propagandata da Bernardo di Chiaravalle e guidata da Luigi VII e dall'imperatore Corrado III di Svevia fallì a Damasco. La terza crociata fu guidata da tre sovrani: l'imperatore Federico Barbarossa, Filippo Augusto, e Riccardo Cuor di Leone. Obiettivo la riconquista di Gerusalemme, i contrasti tra il re francese e il re inglese impedirono l'attuazione di un piano di azione unitario. In molti cominciarono a ritenere che i Bizantini, come si legge in un testo di quel periodo, "non fossero per niente cristiani, e che ucciderli non fosse un male". Roberto il Guiscardo occupò direttamente territori appartenenti all’impero bizantino e giunse a minacciare Costantinopoli. In soccorso di Bisanzio accorse la flotta veneziana che intervenne in cambio di importanti privilegi commerciali. La quarta crociata non raggiunse neppure la Palestina indetta da papa Innocenzo III, fu appoggiata dal doge veneziano Enrico Dandolo, che voleva sfruttare la spedizione a vantaggio della sua città. Egli mise a disposizione per il trasporto dei crociati la sua flotta, chiedendo come compenso Zara. Non giunsero mai a Gerusalemme, dirigendosi verso il cuore dell'Impero bizantino e assediando Costantinopoli.
La crisi della maggioranza degli Stati crociati dimostrava che il sistema feudale non riusciva a prosperare in un ambiente geograficamente e culturalmente così diverso da quello in cui era nato.
In Europa si continuò a pensare che le crociate fossero un'espressione della volontà di Dio, a cui non ci si poteva sottrarre.
La seconda crociata, dopo la caduta di Edessa, fu propagandata da Bernardo di Chiaravalle e guidata da Luigi VII e dall'imperatore Corrado III di Svevia fallì a Damasco.
La terza crociata fu guidata da tre sovrani: l'imperatore Federico Barbarossa, Filippo Augusto, e Riccardo Cuor di Leone. Obiettivo la riconquista di Gerusalemme, i contrasti tra il re francese e il re inglese impedirono l'attuazione di un piano di azione unitario.
In molti cominciarono a ritenere che i Bizantini, come si legge in un testo di quel periodo, "non fossero per niente cristiani, e che ucciderli non fosse un male".
Roberto il Guiscardo occupò direttamente territori appartenenti all’impero bizantino e giunse a minacciare Costantinopoli. In soccorso di Bisanzio accorse la flotta veneziana che intervenne in cambio di importanti privilegi commerciali.
La quarta crociata non raggiunse neppure la Palestina indetta da papa Innocenzo III, fu appoggiata dal doge veneziano Enrico Dandolo, che voleva sfruttare la spedizione a vantaggio della sua città. Egli mise a disposizione per il trasporto dei crociati la sua flotta, chiedendo come compenso Zara. Non giunsero mai a Gerusalemme, dirigendosi verso il cuore dell'Impero bizantino e assediando Costantinopoli.
Gli abitanti della città furono massacrati.
Nella città si insediò un debole Impero latino d'Oriente, dipendente da Roma per le questioni religioso, ma territorialmente diviso in feudi dai crociati.
Anche la quinta crociata fu del tutto inutile, mentre la sesta fu guidata da Federico II di Svevia che raggiunse un successo: grazie a un accordo con il sultano d'Egitto, ottenne per circa dieci anni la liberazione dei luoghi santi.
Le ultime crociate, la settima e l'ottava , vennero guidate dal re di Francia Luigi IX il Santo. Nella settima il sovrano venne sconfitto e catturato dai Turchi; mentre nell'ottava morì di peste.
A parte la prima e il successo diplomatico di Federico II, nessuna crociata raggiunse il proprio scopo. Tuttavia l'idea di crociata continuerà a essere presente in Europa fino al XVIII secolo.