La sua vita
Federico, figlio di Enrico VI, fu incoronato nel 1214 da papa Innocenzo III, promise di non unificare il Regno di Sicilia con l’Impero e di iniziare una nuova crociata per liberare la Terrasanta.. Durante la sua permanenza in Germania egli cercò di ristabilire l’ordine tra vassalli, feudi. Nel 1212 riconobbe il Re di Boemia con una completa giurisdizione mentre nel 1213 emanò Bolla d’oro di Eger dove rinunciò ai diritti dati dal concordato di Worms in merito alle elezioni vescovili. Federico, dopo la solenne incoronazione imperiale di San Pietro nel 1220 a roma, si dirige nel regno di Sicilia, data l’assenza di un'autorità centrale aveva lasciato spazio ai germanici giunti nel regno ai tempi di Enrico VI. Dal 1222 al 1224, Federico condusse importanti campagne militari contro i musulmani in Sicilia. Durante la sua permanenza nel sud Italia, venne fondata l’università di Napoli e create le Constitutiones Melfitane o Liber Augustalis, con testo promulgato nel 1231 a Melfi, che testimonia la volontà del re di riappropriarsi delle regalie, di riorganizzare l’esercito e di costruire un apparato finanziario. Federico era un’uomo di cultura, non a caso amava scoprire le tradizioni dei popoli lontani e vicini, tutto ciò che si poteva imparare lui cercava di apprenderlo. Nella sua corte nessuno era escluso, tutti erano i benvenuti, amava circondarsi da persone di intelletto e potevano arricchire il suo sapere verso il mondo. Inoltre ci fu uno sviluppo delle scienze e delle arti, infatti iniziarono i primi movimenti che fondarono le radici per la “scuola siciliana” che segnò le origini della letterature italiana. Egli non solo unificò e arricchì il Regno di Sicilia e ne prese pure le usanze e costumi, bensì durante la crociata andò dal sultano musulmano e fece un accordo al posto di combattere. Dal 1235 al 1237 l’imperatore tornò in Germania in seguito alla ribellione del figlio e del suo erede al trono Enrico, la sua politica fu completamente diversa rispetto a quella applicata in Sicilia, questo dimostrava l’attaccamento di Federico all’Italia rispetto alla Germania. Dal 1237 alla sua morte avvenuta nel 1250, dopo aver consolidato il centro-nord d’Italia, egli volle imporre il superiore controllo imperiale anche alle città della lega lombarda. Ci fu un conflitto dove l’imperatore uscì vincitore. Mentre nel 1238, Federico riuscì ad imporre la propria autorità su alcune regioni d’Italia. L’imperatore venne scomunicato e così iniziò una violenta campagna diffamatoria contro di lui, dopo una serie di sconfitte militari, nel 1249 il figlio venne catturato dai Bolognesi, il re di Sardegna e rettore di Romagna, ciò indebolì il potere dell’imperatore. Con la morte di Federico II morì anche la concezione di un potere imperiale capace di coordinare l’intera fascia centrale europea, fino al 1273 nessun principe assunse la carica imperiale. Egli morì per problemi di salute.