Godefroy de Buillon, conosciuto come Goffredo di Buglione, viene
ricordato come il condottiero che portò a termine la prima crociata.
Lui nacque a Baisy-Thy, in Belgio, intorno al 1060. Anche se non era
nativo di Bouillon, ottenne questo titolo a seguito del ricevimento di
alcune terre belghe da parte dell’imperatore Enrico IV.
Quando Papa Urbano II riunì il concilio di Clermont e incitò la
cristianità a combattere gli infedeli, dando quindi origine alla prima
crociata, si stima che Goffredo avesse intorno ai 35 anni. Per
rispondere a questa chiamata decise di radunare un mega esercito: le
stime più contenute parlano di 12 mila uomini, mentre le più esagerate
parlano addirittura di un totale di 80 mila uomini. Partì, insieme ai
fratelli Baldovino ed Eustachio, nel 1096 alla volta della Città
Santa. Rispetto al contingente principale, decisero di prendere una
deviazione: seguirono il Danubio per un tratto e poi puntarono
direttamente su Costantinopoli, scegliendo di passare per i Balcani.
La scelta però si rivelò non delle migliori, perché i 3 ebbero dei
problemi.
Chiaramente il re d’Ungheria non era molto contento di far
attraversare ad un esercito che non fosse il suo il proprio
territorio. Quindi domandò che gli fossero offerti in ostaggio
Baldovino con moglie e famiglia. E Goffredo glieli concesse senza fare
troppi problemi, tanta era la sua voglia di raggiungere la meta. Poi
l’armata arrivò in territorio bizantino, e qui iniziarono a
saccheggiare i territori dove passavano, cosa che li metteva in tutte
tranne che in buona luce agli occhi dell’imperatore bizantino Alessio.
Quando il gruppo giunse alle porte di Costantinopoli l’imperatore
pretese da Goffredo un giuramento di fedeltà. Goffredo si rifiutò, e
per risposta l’imperatore decise di tagliare i rifornimenti ai
crociati. Per risolvere questa situazione ci pensò Baldovino, che nel
frattempo era stato rilasciato dagli ungheresi e aveva raggiunto il
gruppo, facendo rapine in tutta la zona limitrofa. Ci volle più di un
anno, dal Natale del 1096 fino alla Pasqua del 1097, per convincere
Goffredo a giurare fedeltà all’imperatore, ma nel 1097 alla fine
cedette e la fedeltà gliela giurò.
Dopodiché arrivò anche l’altro contingente, che era sbarcato da
Brindisi, e la situazione cambiò radicalmente. Il loro capo, Boemondo
d’Altavilla, giurò subito fedeltà all’imperatore e gli promise di
consegnare all’impero tutti i territori che avrebbero acquisito
durante le battaglie. Dopodiché passarono il Bosforo e iniziarono a
combattere contro i turchi, i nemici per cui erano partiti dalle loro
terre ormai da un anno. Lì si tenne la battaglia di Nicea, dove
Goffredo non ebbe alcun ruolo rilevante, ma si limitò a presidiare un
tratto di mura.
Negli stessi giorni della battaglia di Nicea però, viene raccontato da
Alberto di Aquisgrana un aneddoto molto interessante su Goffredo.
C’era un pellegrino che si stava dedicando alle salmerie, quando
all’improvviso arriva un orso che vuole attaccarlo. Ma nei paraggi
c’era Goffredo, che senza esitazione sguainò la spada e fece fuggire
l’animale nei boschi lì vicino. Non è finita qui: Goffredo lo inseguì
fino a quando questo non si fermò, abbattendo il cavallo del duca e
eriggendosi sulle zampe posteriori prese a unghiate Goffredo. Anche se
ferito, Goffredo “si dispiaceva di morire per mano di una bestia
sanguinaria” e trafisse l’orso nel fianco destro.
Poi da lì si diressero ad Antiochia, dove Goffredo combatté sul campo,
ma dirigendo solo 3 schiere di fanti su 7. Poi da lì proseguirono fino
ad arrivare a Gerusalemme. Tentarono un primo attacco, ma fallì.
Invece il secondo tentativo ebbe più successo, anche grazie all’aiuto
delle navi genovesi, che vennero smontate, trasportate a pezzi fino a
Gerusalemme e rimontate come torri mobili per poter scavalcare le mura
difensive della città. Una delle torri venne affidata a Goffredo, e fu
quella che venne effettivamente usata per scavalcare le mura, visto
che l’altra che era stata costruita finì bruciata.
Dopo che tutti gli “infedeli” della città vennero ammazzati molto
cruentemente, i crociati si posero il problema di trovare un re per
Gerusalemme e tutti i territori conquistati. Tra tutti i condottieri
più idonei, ce n’erano solo due che erano disponibili per prendere il
titolo, visto che gli altri ne avevano preso un altro prima. Uno di
questi era Goffredo. L’altro contendente, quando gli fu fatta la
proposta, si rifiutò di prendere il titolo, quindi questo venne
assegnato a Goffredo, solo che lui preferì farsi chiamare “difensore
del Santo Sepolcro”, in latino medioevale advocatus. Il suo regno durò
un anno, dopodiché morì.