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Gruppo 1/Introduzione/index.html
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<title>Introduzione</title>
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<h1 class="titolo"><center>Introduzione</center></h1>
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<li><a href="/Gruppo 1/Massimo">Massimo Montanari</a></li>
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<li><a href="/Gruppo 1/Musarra">Antonio Musarra</a></li>
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<a href="#" class="nav-item">Gruppo 2</a>
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<a href="/Gruppo 2/Prima Crociata/">Prima Crociata</a>
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<a href="#" class="nav-item">Gruppo 3</a>
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<li><a href="index.html">Le notizie</a></li>
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<a href="#" class="nav-item">Gruppo 4</a>
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<li><a href="orientamento.html">Orientamento</a></li>
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<a href="#" class="nav-item">Gruppo 5</a>
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<a href="/Gruppo 5/albigesi/">Crociata degli Albigesi</a>
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<a href="/Gruppo 5/pezzenti/">Crociata dei Pezzenti</a>
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<li><a href="presentazione.html">Presentazione</a></li>
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<li><a href="presentazione.html">Presentazione</a></li>
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Quando il territorio palestinese era sotto il dominio arabo, si poteva accedere a Gerusalemme liberamente.<br />
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Infatti Cristiani ed Ebrei erano comunque abbastanza contenti di poter fare il pellegrinaggio verso Gerusalemme.<br />
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I Turchi appena conquistarono Gerusalemme hanno impedito il pellegrinaggio.<br />
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Questo creò delle grandi preoccupazioni in tutta europa, visto che il pellegrinaggio era molto importante, perché era il miglior mezzo per andare a manifestare e rappresentare la propria fede.<br />
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Per i cristiani la Palestina era Terrasanta: che ospitava i luoghi santi dove era vissuto Gesù Cristo.<br />
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le violenze a opera dei turchi contro i cristiani provocarono dei litigi.<br />
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In origine le Crociate erano considerate dei pellegrinaggi in terrasanta, poi nel XIII e nel XIV secolo vennero chiamate con il termine Crociate dalla Chiesa di Roma.<br />
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Nel 1095 il Papa Urbano II convocò un concilio nella città di Clermont-Ferrand, in Francia, durante il quale chiese ai cristiani di non combattere più tra loro ma dedicare alla liberazione di Gerusalemme.<br />
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Il Papa riteneva la liberazione della Palestina di Gerusalemme un dovere prioritario di ogni cristiano e promise una ricompensa, ovvero il perdono di tutti i peccati.<br />
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E da questo evento nacquero le CROCIATE con l'obiettivo di cacciare i MUSULMANI.<br />
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Il termine Crociate deriva dall'espressione latina: cruce signati, ovvero segnati con la croce, e portavano sulla bisaccia una croce rossa.<br />
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Venivano chiamati anche peregrini, ovvero pellegrini oppure milites cristi, cioè soldati di Cristo.
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<img src="../img/crociata1.jpg" class="zoom" id="Immagini">
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<p>Elenco di tutte le Crociate:</p>
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<ol type="I">
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<li>1097-1099</li>
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<li>1147-1149</li>
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<li>1189-1192</li>
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<li>1202-1204</li>
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<li>1217-1221</li>
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<li>1228-1229</li>
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<li>1248-1254</li>
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<li>1270</li>
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</ol>
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<img src="../img/crociata2.jpg" class="zoom" id="Immagini">
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<p>Le Crociate erano sia pellegrinaggi che spedizioni militari, una serie di campagne militari che si svolsero tra l'XI e il XIII secolo, rappresentano un fenomeno storico di straordinaria complessità e rilevanza, non solo per il contesto medievale, ma anche per le conseguenze che hanno avuto sul mondo moderno. Queste spedizioni, iniziate nel 1096, furono motivate da una combinazione di fattori religiosi, politici ed economici, e si concentrarono principalmente sulla riconquista di Gerusalemme e dei luoghi santi cristiani, allora sotto il controllo musulmano.<br>
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La Crociata popolare è nata dall’entusiasmo provocato dalle parole di Papa Urbano II, e fu guidata da Pietro l’Eremita.<br>
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Giunti a Bisanzio (attuale Istanbul) i crociati si rifiutavano di accogliere i consigli dell’imperatore Alessio I che li invitò a non proseguire, loro decisero di andare avanti e vennero sterminati dai Turchi, si salvarono solamente Pietro e pochi altri.<br>
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La prima crociata ufficiale partì invece un anno dopo, nel gennaio del 1097.<br>
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Era costituita da guerrieri provenienti da tutta Europa, al comando di signori come Goffredo di Buglione e Boemondo, la narrazione delle Crociate è intrinsecamente legata alla figura di Goffredo di Buglione, un leader carismatico che divenne simbolo della lotta cristiana per la Terra Santa.<br>
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Non partecipò alla crociata l'imperatore Enrico IV.<br>
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Partirono più di centomila persone, tra guerrieri e pellegrini.<br>
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Nel 1097 i crociati conquistarono Nicea; attaccarono Antiochia e infine Gerusalemme nel 1099 dove la popolazione musulmana fu quasi interamente massacrata e portò a una violenta espulsione di ebrei e musulmani, alterando drasticamente la demografia della città e della regione circostante..<br>
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Senza rispettare l'accordo con Bisanzio, nacquero gli Stati crociati d'Oriente, la cui organizzazione il sistema feudale dell'Occidente.<br>
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Il più importante, il Regno di Gerusalemme, venne affidato a Goffredo di Buglione che assunse la carica di advocatus, Protettore del Santo Sepolcro..*<br>
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Nell’arco di un secolo, i Turchi ripresero buona parte dei territori in mano ai crociati a Gerusalemme, che fu riconquistata nel 1187 dal Saladino.<br>
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La sua impresa, insieme a quella di altri nobili e guerrieri, si trasformò in un'epopea che, sebbene avesse radici religiose, si intrecciò con ambizioni territoriali e desideri di ricchezza. Nell’arco di un secolo, i Turchi ripresero buona parte dei territori in mano ai crociati a Gerusalemme, che fu riconquistata nel 1187 dal Saladino. La crisi della maggioranza degli Stati crociati dimostrava che il sistema feudale non riusciva a prosperare in un ambiente geograficamente e culturalmente così diverso da quello in cui era nato. In Europa si continuò a pensare che le crociate fossero un'espressione della volontà di Dio, a cui non ci si poteva sottrarre. La seconda crociata, dopo la caduta di Edessa, fu propagandata da Bernardo di Chiaravalle e guidata da Luigi VII e dall'imperatore Corrado III di Svevia fallì a Damasco. La terza crociata fu guidata da tre sovrani: l'imperatore Federico Barbarossa, Filippo Augusto, e Riccardo Cuor di Leone. Obiettivo la riconquista di Gerusalemme, i contrasti tra il re francese e il re inglese impedirono l'attuazione di un piano di azione unitario. In molti cominciarono a ritenere che i Bizantini, come si legge in un testo di quel periodo, "non fossero per niente cristiani, e che ucciderli non fosse un male". Roberto il Guiscardo occupò direttamente territori appartenenti all’impero bizantino e giunse a minacciare Costantinopoli. In soccorso di Bisanzio accorse la flotta veneziana che intervenne in cambio di importanti privilegi commerciali. La quarta crociata non raggiunse neppure la Palestina indetta da papa Innocenzo III, fu appoggiata dal doge veneziano Enrico Dandolo, che voleva sfruttare la spedizione a vantaggio della sua città. Egli mise a disposizione per il trasporto dei crociati la sua flotta, chiedendo come compenso Zara. Non giunsero mai a Gerusalemme, dirigendosi verso il cuore dell'Impero bizantino e assediando Costantinopoli.<br>
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La crisi della maggioranza degli Stati crociati dimostrava che il sistema feudale non riusciva a prosperare in un ambiente geograficamente e culturalmente così diverso da quello in cui era nato.<br>
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In Europa si continuò a pensare che le crociate fossero un'espressione della volontà di Dio, a cui non ci si poteva sottrarre.<br>
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La seconda crociata, dopo la caduta di Edessa, fu propagandata da Bernardo di Chiaravalle e guidata da Luigi VII e dall'imperatore Corrado III di Svevia fallì a Damasco.<br>
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La terza crociata fu guidata da tre sovrani: l'imperatore Federico Barbarossa, Filippo Augusto, e Riccardo Cuor di Leone. Obiettivo la riconquista di Gerusalemme, i contrasti tra il re francese e il re inglese impedirono l'attuazione di un piano di azione unitario.<br>
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In molti cominciarono a ritenere che i Bizantini, come si legge in un testo di quel periodo, "non fossero per niente cristiani, e che ucciderli non fosse un male".<br>
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Roberto il Guiscardo occupò direttamente territori appartenenti all’impero bizantino e giunse a minacciare Costantinopoli. In soccorso di Bisanzio accorse la flotta veneziana che intervenne in cambio di importanti privilegi commerciali.<br>
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La quarta crociata non raggiunse neppure la Palestina indetta da papa Innocenzo III, fu appoggiata dal doge veneziano Enrico Dandolo, che voleva sfruttare la spedizione a vantaggio della sua città. Egli mise a disposizione per il trasporto dei crociati la sua flotta, chiedendo come compenso Zara. Non giunsero mai a Gerusalemme, dirigendosi verso il cuore dell'Impero bizantino e assediando Costantinopoli.<br>
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Gli abitanti della città furono massacrati.<br>
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Nella città si insediò un debole Impero latino d'Oriente, dipendente da Roma per le questioni religioso, ma territorialmente diviso in feudi dai crociati.<br>
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Anche la quinta crociata fu del tutto inutile, mentre la sesta fu guidata da Federico II di Svevia che raggiunse un successo: grazie a un accordo con il sultano d'Egitto, ottenne per circa dieci anni la liberazione dei luoghi santi.<br>
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Le ultime crociate, la settima e l'ottava , vennero guidate dal re di Francia Luigi IX il Santo. Nella settima il sovrano venne sconfitto e catturato dai Turchi; mentre nell'ottava morì di peste.<br>
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A parte la prima e il successo diplomatico di Federico II, nessuna crociata raggiunse il proprio scopo. Tuttavia l'idea di crociata continuerà a essere presente in Europa fino al XVIII secolo.<br>
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Gruppo 1/Massimo/index.html
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<title>Massimo Montanari</title>
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<li><a href="presentazione.html">Presentazione</a></li>
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<h2>Le Crociate e il Loro Inizio</h2>
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<p>Le crociate, iniziate nel 1096 con l'invito di Papa Urbano II, erano pensate come un pellegrinaggio verso Gerusalemme, ma attrassero anche molti guerrieri, tra cui i cosiddetti "cavalieri poveri", che cercavano un riscatto sociale. La prima crociata portò alla conquista di Gerusalemme nel 1099, dando vita ai regni crociati, con una struttura feudale simile a quella europea. Questo evento segnò l'inizio di un nuovo ordine sociale, sia in Europa che nei territori conquistati.</p>
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<h1>Massimo Montanari: Un Pioniere nella Storia Medievale</h1>
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<h2>Chi è Massimo Montanari?</h2>
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<p>Massimo Montanari è uno degli storici più rispettati nel campo della cultura medievale, con un particolare focus sulla storia dell'alimentazione, della società medievale e dei suoi cambiamenti. La sua carriera accademica si distingue per l'approfondita analisi delle strutture sociali e delle dinamiche che hanno segnato il Medioevo, in particolare attraverso il rapporto tra cibo, potere e religione.</p>
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<img src="../img/Montanari.jpg" class="zoom" id="Immagini">
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<h2>Il Contributo di Montanari alla Storia Medievale</h2>
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<p>Montanari ha offerto una visione innovativa sulla società medievale, rompendo con le tradizionali letture esclusivamente politiche o militari. Con il suo approccio sociologico, ha esplorato come il cibo e la cultura alimentare siano stati indicatori delle dinamiche sociali e delle strutture di potere. Secondo Montanari, la cultura alimentare medievale non riguarda solo la nutrizione, ma anche le pratiche sociali e rituali che definivano le classi sociali e i valori religiosi.</p>
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<h3>La Relazione tra Cibo e Potere</h3>
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<p>Montanari ha evidenziato come la distribuzione del cibo e le tradizioni culinarie riflettessero le gerarchie sociali nel Medioevo. La cucina, ad esempio, non era solo un atto di nutrizione, ma un atto simbolico che manifestava il potere di un individuo o di una classe. Le cucine nobili erano altamente elaborate, mentre i contadini avevano accesso solo ai cibi più semplici, creando una netta divisione tra le classi.</p>
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<h2>Le Crociate e la Visione di Montanari</h2>
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<p>Massimo Montanari ha scritto anche ampiamente sulle Crociate, un evento che ha plasmato l'Europa medievale e la sua relazione con il mondo islamico. Secondo Montanari, le Crociate non furono solo guerre religiose, ma eventi che misero in gioco il potere, la religione e la cultura.</p>
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<h3>Le Crociate come Fenomeno Sociale</h3>
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<p>Montanari ha sottolineato come le Crociate rappresentassero una forma di riscatto sociale per molti partecipanti, in particolare per i cosiddetti "cavalieri poveri". Questi cavalieri, pur combattendo per un ideale religioso, cercavano anche una posizione più alta nella società medievale. La Cavalleria non era solo un ordine militare, ma anche una classe sociale con un proprio codice d'onore, che legava il potere, la religiosità e la distinzione sociale.</p>
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<h3>L’Impatto delle Crociate sulla Struttura Sociale Europea</h3>
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<p>Montanari ha studiato come le Crociate abbiano contribuito a ridefinire le strutture sociali in Europa. I regni crociati, infatti, non solo si espansero geograficamente, ma anche socialmente, creando una nuova élite cavalleresca che avrebbe avuto una grande influenza nelle secolari dinamiche politiche e culturali dell’Europa medievale.</p>
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<h2>Montanari e la Cultura Medievale: Un’Analisi Approfondita</h2>
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<p>Uno dei principali meriti di Massimo Montanari è stato quello di riuscire a leggere la società medievale attraverso il prisma della cultura alimentare e delle pratiche quotidiane. La sua analisi del cibo, del consumo e delle abitudini alimentari ha cambiato il modo in cui vediamo il Medioevo. Montanari ha dimostrato che l'alimentazione non era solo una necessità fisiologica, ma un fenomeno sociale che rifletteva le caratteristiche economiche, religiose e politiche dell’epoca.</p>
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<h3>L'alimentazione come strumento di distinzione sociale</h3>
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<p>In molte delle sue opere, Montanari ha esplorato come l'alimentazione fosse un riflesso diretto delle disuguaglianze sociali. Per i nobili e i cavalieri, il cibo era un segno di distinzione, ma anche un mezzo per consolidare il proprio status. Le grandi banchetti e le offerte culinarie erano simboli del potere, mentre le classi inferiori, come i contadini e i servi, avevano accesso solo a cibi poveri e nutritivi, segnando una forte divisione nelle pratiche quotidiane.</p>
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<h2>Le Teorie di Montanari sull’Ordine Sociale Medievale</h2>
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<p>Le teorie di Massimo Montanari sull'ordine sociale medievale si basano sull'idea che la cultura alimentare fosse profondamente legata alle strutture gerarchiche. Le leggi alimentari, ad esempio, riflettevano le disuguaglianze di classe e la divisione tra le diverse categorie sociali. Montanari ha studiato anche le religioni dell'epoca, come il cristianesimo, che aveva un impatto significativo sulle scelte alimentari e sui rituali legati al cibo.</p>
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<h3>Il Codice d'Onore della Cavalleria e la Religiosità</h3>
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<p>Il codice cavalleresco, che guidava le azioni dei cavalieri durante le Crociate e la vita quotidiana, non era solo un codice morale ma anche una riflessione religiosa. I cavalieri, oltre a essere guerrieri, si vedevano come difensori della fede cristiana, e la loro alimentazione e i rituali erano strettamente legati alla loro devozione religiosa. Montanari esplora come la religiosità influenzasse persino la scelta dei cibi, creando un rapporto tra spiritualità e potere.</p>
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<h2>Le Crociate: Un Fenomeno Multifattoriale</h2>
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<p>Massimo Montanari ha più volte sottolineato che le Crociate non possono essere comprese semplicemente come guerre religiose, ma devono essere viste come un fenomeno complesso e multifattoriale. Le Crociate coinvolgevano una serie di dinamiche sociali, politiche ed economiche che hanno contribuito alla formazione di nuove strutture di potere in Europa e nei territori conquistati. Montanari ha evidenziato che queste guerre non solo avevano motivazioni religiose, ma anche politiche, economiche e sociali, con l'obiettivo di ridisegnare le relazioni tra l'Oriente e l'Occidente.</p>
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<h3>Le Crociate come Strumento di Riscatto Sociale</h3>
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<p>Secondo Montanari, i partecipanti alle Crociate non erano motivati esclusivamente dalla fede religiosa, ma anche dalla possibilità di ottenere un riscatto sociale. Per molti cavalieri, le Crociate erano una via per acquisire ricchezze e prestigio, e per ridefinire il loro status sociale. In questo modo, le Crociate divennero un'opportunità per costruire una nuova identità sociale che fosse influenzata tanto dalla religione quanto dai nuovi valori emergenti all'interno della società medievale.</p>
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<h2>Conclusioni e Lascito di Montanari</h2>
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<p>Massimo Montanari ha cambiato il nostro modo di pensare al Medioevo. La sua ricerca ha aperto nuove strade per comprendere le dinamiche sociali e culturali di un'epoca che spesso è stata vista solo sotto una luce politica o militare. La sua attenzione alla cultura alimentare ha permesso di gettare luce su aspetti della vita medievale che altrimenti sarebbero rimasti oscuri, facendo emergere l'interconnessione tra cibo, religione e potere.</p>
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<p>Il suo lavoro non solo ha dato una nuova comprensione della storia medievale, ma ha anche contribuito a un ripensamento di come i concetti di classe sociale e potere possano essere esaminati attraverso aspetti quotidiani come l'alimentazione. In questo modo, Montanari ha davvero cambiato il nostro approccio al passato.</p>
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<center>Classe 3I2</center>
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139
Gruppo 1/Musarra/index.html
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<title>Antonio Musarra</title>
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<h1 class="titolo"><center>Antonio Musarra</center></h1>
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<li><a href="/Gruppo 1/Introduzione/">Introduzione</a></li>
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<li><a href="/Gruppo 1/Scelta">Scelta Argomento</a></li>
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<li><a href="/Gruppo 1/Tyerman">Tyerman</a></li>
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<li><a href="/Gruppo 1/Massimo">Massimo Montanari</a></li>
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<li><a href="/Gruppo 1/Musarra">Antonio Musarra</a></li>
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<a href="#" class="nav-item">Gruppo 2</a>
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<a href="/Gruppo 2/Goffredo di Buglione/">Goffredo di Buglione</a>
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<a href="#" class="nav-item">Gruppo 3</a>
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<li><a href="index.html">Le notizie</a></li>
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<a href="#" class="nav-item">Gruppo 4</a>
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<li><a href="orientamento.html">Orientamento</a></li>
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<div class = "testo">
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<h2>La Narrazione delle Crociate</h2>
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<p>Le Crociate, un evento storico di grande impatto, hanno lasciato un segno indelebile nella memoria collettiva. La narrazione di queste spedizioni militari e religiose si intreccia con la storia, il mito e la leggenda, offrendo una varietà di interpretazioni e prospettive.</p>
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<h2>Le Prime Testimonianze</h2>
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<p>Le prime testimonianze scritte sulle Crociate sono contenute in una serie di lettere inviate in Europa dai capi crociati durante il loro viaggio verso la Terra Santa. Questi documenti, che fanno parte di un corpus di ventitré testi, offrono uno sguardo diretto sulle esperienze e le aspettative dei partecipanti.
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Cronache e Interpretazioni
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Le cronache più antiche, come i "Gesta Francorum et aliorum Hierosolimitanorum" e la "Historia Hierosolymitana" di Fulcherio di Chartres, risalgono a un periodo anteriore al 1105. Questi testi, pur essendo testimonianze oculari, presentano uno sforzo interpretativo che li rende vicini ad altre opere coeve non autoptiche.
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Le cronache successive, come quelle di Roberto di Reims e Guiberto di Nogent, si distinguono per la loro interpretazione teologica degli eventi. L'impresa crociata viene narrata come una manifestazione della volontà divina, destinata a riportare la Città Santa sotto il controllo cristiano.
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Il Mito della Crociata
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L'idea che la Crociata fosse parte di un piano divino ha plasmato la narrazione degli eventi. La presa di Gerusalemme non era solo una vittoria militare, ma un passo fondamentale nella Storia della Salvezza. Ogni cronaca si fa commemorazione, cercando di dare un significato profondo agli eventi attraverso allusioni bibliche e riferimenti al passato sacro.</p>
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<h2>Etica ed Epica delle Crociate</h2>
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<p>L'interpretazione etica ed epica degli eventi crociati ha dato vita a sviluppi significativi. L'idea di una retribuzione divina per la vittoria ha giustificato la Crociata come una punizione dei mali del mondo. Tuttavia, questa visione ha lasciato spazio a interpretazioni contrastanti, con le sconfitte successive attribuite ai peccati dei cristiani.</p>
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<img src="../img/crociata5.jpg" class="zoom" id="Immagini">
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<h2>La Figura del Cavaliere Crociato</h2>
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<p>Bernardo di Clairvaux ha elaborato una visione idealizzata del cavaliere crociato, contrapposto ai cavalieri mondani. L'ordine dei Templari è diventato un simbolo di purezza e impegno spirituale, un modello di vita religiosa in cui il cavaliere combatte non solo per la gloria terrena, ma come strumento di giustizia divina.</p>
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<h2>Le Crociate nella Letteratura</h2>
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<p>Il mito della Crociata si è mescolato con la letteratura cavalleresca, dando vita a opere che celebravano le gesta dei crociati. Le "chansons de geste", come la "Chanson d'Antioche" e la "Chanson de Jérusalem", raccontano le imprese eroiche degli uomini che hanno preso parte alla conquista della Terra Santa.</p>
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<img src="../img/crociata6.jpg" class="zoom" id="Immagini">
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<h2>Critiche e Canonizzazione del Mito</h2>
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<p>L'epica crociata non è stata immune da critiche, soprattutto da parte degli ambienti monastici. La figura del monaco fedele, che cerca la "Gerusalemme celeste", è diventata il contraltare del crociato, considerato un "soldato di Cristo" ma non privo di difetti morali.
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La canonizzazione del mito crociato è stata un processo graduale, in cui la narrazione degli eventi si è consolidata in una versione ufficiale che enfatizza le virtù eroiche dei crociati e giustificava le loro azioni come parte di un disegno divino.
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A partire dal X secolo, la figura del cavaliere (miles) diventa centrale nella società europea, ma la sua definizione e il suo ruolo sono stati oggetto di diverse interpretazioni storiche. Secondo Marc Bloch, la cavalleria nasce con il feudalesimo, evolvendo nel corso di due fasi storiche. Nella prima, la cavalleria emerge come una nuova classe sociale, la nobiltà di diritto, che si afferma intorno all’XI secolo. Georges Duby, invece, colloca l’origine della cavalleria già nella seconda metà del X secolo e la vede come l’evoluzione della nobiltà di fatto, identificando il cavaliere sia come guerriero che come signore di castello. Jean Flori, infine, sottolinea che la cavalleria era inizialmente una professione aperta a diverse classi sociali, ma con il tempo divenne un privilegio della nobiltà, sancito dalla cerimonia dell’adoubement, che conferiva al cavaliere un ruolo di prestigio con valori cristiani.
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Nel corso dell’XI secolo, il mestiere del cavaliere si specializza, con nuove tecniche di combattimento e un aumento dei costi per l’armamento. I milites, spesso di origini umili, divennero sempre più importanti nelle signorie feudali, dove la qualità del servizio militare superava le origini sociali. Tuttavia, la crescita del numero di cavalieri nobili fu favorita dal sistema ereditario, che privilegiava i primogeniti, mentre i cadetti cercavano fortuna come cavalieri erranti.
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Un altro aspetto fondamentale della cavalleria fu il movimento della “Pace di Dio”, che mirava a regolamentare il comportamento dei cavalieri, limitando le loro violenze. Le Crociate, a partire dalla fine dell’XI secolo, videro i cavalieri come protagonisti di spedizioni in Terrasanta. La prima crociata popolare, guidata da Pietro l’Eremita, fu segnata da violenze e intolleranza, ma quelle successive, guidate da nobili e re, portarono alla conquista di Gerusalemme e alla fondazione dei regni crociati. La quarta crociata (1202-1204) sfociò nel saccheggio di Costantinopoli, mentre nel 1208 papa Innocenzo III indisse una crociata contro i Catari nel sud della Francia.
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In sintesi, la cavalleria, attorno al Mille, si trasformò in una classe guerriera e nobiliare di grande prestigio, con forti legami con la religione e le Crociate, che diventano uno strumento di lotta contro i nemici esterni e interni della cristianità. La cavalleria si evolve da una professione militare ad un simbolo della nobiltà, influenzando profondamente le strutture sociali, politiche e religiose dell'epoca.</p>
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<center>Classe 3I2</center>
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</div>
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131
Gruppo 1/Scelta/index.html
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@@ -0,0 +1,131 @@
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<a href="/Gruppo 2/Prima Crociata/">Prima Crociata</a>
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<li>
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<a href="#" class="nav-item">Gruppo 3</a>
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<ul class="dropdown">
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<li><a href="index.html">Le notizie</a></li>
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<a href="#" class="nav-item">Gruppo 4</a>
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<li><a href="presentazione.html">Presentazione</a></li>
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<li>
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<a href="#" class="nav-item" tabindex="0">Gruppo 7</a>
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<li><a href="presentazione.html">Presentazione</a></li>
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</ul>
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</ul>
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</nav>
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</center>
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<div class="scelta">
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Benvenuto nel menù di scelta, da qui inserisci il numero della crociata
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che ti interessa
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1)Introduzione
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2)Tyerman
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3)Musarra
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4)Massimo
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<input id="sceltautente" type="number" />
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<input type="button" onclick="Scelta()" value="Invia" class="invio" />
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<p id="demo"></p>
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<p class="nulla">
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</p>
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</div>
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<center>Classe 3I2</center>
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</div>
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</body>
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</html>
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25
Gruppo 1/Scelta/script.js
Normal file
@@ -0,0 +1,25 @@
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||||
function Scelta()
|
||||
{
|
||||
var scelta= document.getElementById("sceltautente").value;
|
||||
s=parseInt(scelta);
|
||||
testo = "Clicca qui per accedere alla tua funzione";
|
||||
switch (s)
|
||||
{
|
||||
case 1:
|
||||
risultato = testo.link("/Gruppo 1/Introduzione/");
|
||||
break;
|
||||
case 2:
|
||||
risultato = testo.link("/Gruppo 1/Tyerman");
|
||||
break;
|
||||
case 3:
|
||||
risultato = testo.link("/Gruppo 1/Musarra");
|
||||
break;
|
||||
case 4:
|
||||
risultato = testo.link("/Gruppo 1/Massimo");
|
||||
break;
|
||||
default:
|
||||
alert("Questa scelta non esiste RIPROVA!");
|
||||
break;
|
||||
}
|
||||
document.getElementById("demo").innerHTML = risultato;
|
||||
}
|
||||
202
Gruppo 1/Tyerman/index.html
Normal file
@@ -0,0 +1,202 @@
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<html>
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<meta http-equiv="content-type" content="text/html" charset="utf-8" />
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<title>Tyerman</title>
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<link rel="stylesheet" href="../style.css" />
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</head>
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</filter>
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<h1 class="titolo"><center>Tyerman</center></h1>
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<div class="navbar">
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<li>
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<a href="#" class="nav-item" tabindex="0">Gruppo 1</a>
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<ul class="dropdown">
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<li><a href="/Gruppo 1/Introduzione/">Introduzione</a></li>
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<li><a href="/Gruppo 1/Scelta">Scelta Argomento</a></li>
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<li><a href="/Gruppo 1/Tyerman">Tyerman</a></li>
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<li><a href="/Gruppo 1/Massimo">Massimo Montanari</a></li>
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<li><a href="/Gruppo 1/Musarra">Antonio Musarra</a></li>
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</ul>
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</li>
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<li>
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<a href="#" class="nav-item">Gruppo 2</a>
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<ul class="dropdown">
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<li>
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<a href="/Gruppo 2/Goffredo di Buglione/">Goffredo di Buglione</a>
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</li>
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<li>
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<a href="/Gruppo 2/Papa Urbano II/">Papa Urbano II</a>
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</li>
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<li>
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<a href="/Gruppo 2/Prima Crociata/">Prima Crociata</a>
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</li>
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</ul>
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</li>
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<li>
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<a href="#" class="nav-item">Gruppo 3</a>
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<ul class="dropdown">
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<li><a href="index.html">Le notizie</a></li>
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</ul>
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</li>
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<li>
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<a href="#" class="nav-item">Gruppo 4</a>
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<ul class="dropdown">
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<li><a href="orientamento.html">Orientamento</a></li>
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</ul>
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</li>
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<li>
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<a href="#" class="nav-item">Gruppo 5</a>
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<ul class="dropdown">
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<li>
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<a href="/Gruppo 5/albigesi/">Crociata degli Albigesi</a>
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</li>
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<li>
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<a href="/Gruppo 5/pezzenti/">Crociata dei Pezzenti</a>
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</li>
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</ul>
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</li>
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<li>
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<a href="#" class="nav-item" tabindex="0">Gruppo 6</a>
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<ul class="dropdown">
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<li><a href="presentazione.html">Presentazione</a></li>
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<!--Inizio del contenuto principale-->
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<h3>Introduzione alla Prima Crociata</h3>
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La prima Crociata era descritta come l’inizio di una nuova era con la possibilità di far acquisire ai laici lo status di monaco.<br>
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Nella prima Crociata possiamo individuare la nascita di un nuovo movimento che ha dato forma alla cristianità occidentale.<br>
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Per gli uomini del XII sec. la prima Crociata era stato un evento unico e irripetibile.<br>
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<h3>La Natura della Prima Crociata</h3>
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La prima crociata è ricordata come simbolo di un lealtà e onore, e non come un mezzo per ottenere la salvezza dell’anima e né come una nuova forma di guerra santa.<br>
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I primi cavalieri crociati vennero soprannominati: “boni milites”.<br>
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L’assenza di una istituzione crociata dichiara in modo abbastanza chiaro la trasformazione da un’impresa militare ad un’occasione di pentimento.<br>
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<h3>La Seconda Crociata</h3>
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La seconda crociata non condusse da nessuna parte.<br>
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Quelle che noi chiamiamo crociate in realtà comprendevano una serie frammentaria di attività religiose e civili prive di una coerenza ideologia: spedizioni generali; pellegrinaggi privati armati e disarmati.<br>
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In seguito è stata definita crociata, nel XII ha acquisito un effettivo significativo.<br>
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<h3>Le Crociate nel contesto Sociale</h3>
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Noi sappiamo che ci furono dei crociati, in cui la percezione era comunque molto distante dalle precise definizioni canonistiche o giuridiche care ad alcuni studiosi del tardo XII secolo.<br>
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In un contesto <<non crociato>>, fare la crociata, anche se poteva essere popolare, appariva più come un’estensione di attività sociali e religiose.<br>
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Partecipare alla crociata non era una vocazione a vita, ma era regolata da norme che ispiravano una cultura distinta dal resto della società laica.<br>
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<h3>Il XII Secolo e la Sua Riflessione sulla Crociata</h3>
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La crociata rimase un’attività confusa con altre abitudini e forme.<br>
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Il XII secolo fu l'età oscura delle crociate, perché bisognava attendere il papato di Innocenzo III.<br>
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Le fonti sulla prima e sulla seconda crociata sottolineano la presenza di un forte impulso di devozione: il desiderio di un atto di pentimento e di remissione dei peccati.<br>
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<h3>Il Pellegrinaggio e la Santità della Crociata</h3>
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I motivi che spingevano alle crociate erano profondamente imbevuti delle aspirazioni e delle ansie spirituali del tempo.<br>
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Le crociate erano una missione incentrata sull'elemento del pellegrinaggio.<br>
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Durante la seconda crociata, quando Gerusalemme era in mani cristiane, la spedizione in Oriente era definita Odo di Deuil, ovvero una via sancti sepulchri.<br>
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La santità dell’impresa si esprimeva nei miracoli che ad essa si accompagnavano e nella convinzione che le vittime fossero martiri.<br>
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<h3>Reazioni alla Prima e alla Seconda Crociata</h3>
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I veterani della prima crociata furono considerati eroi, se avevano partecipato e lì venivano dati dei privilegi materiali, e felloni se avevano disertato.<br>
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Le reazioni nei confronti dei sopravvissuti alla fallimentare seconda crociata furono, più smorzate e confuse.<br>
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<h3>Le Crociate come Fenomeno Storico</h3>
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Le crociate non esercitarono un’influenza generalizzata sul modo di lavorare, con disappunto delle autorità ecclesiastiche.<br>
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Le crociate non potevano consultare un sostegno istituzionale anche dopo la fine delle imprese.<br>
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Colore che ritornarono a Gerusalemme nel 1099, erano ansiosi di tornare al normale corso delle loro vite.<br>
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<h3>La Figura di Rambaldo di Crotone</h3>
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Rambaldo di Crotone fu uno degli eroi della prima crociata, e godeva della reputazione di primo crociato entrato a Gerusalemme; molti ricordano il suo eroismo.<br>
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Le autorità ecclesiastiche, visto il litigio con un monaco, lo proibirono di portare le armi per 14 anni.<br>
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<h3>Le Crociate come Topos della Società Medievale</h3>
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La prima crociata poteva avere ampliato il campo d’azione dell’etica cavalleresca e creato nuovi eroi.<br>
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Le crociate rappresentano un topos della società medievale; Sebbene molto antica riesci ad essere attuale e a conservare intatta la sua capacità di affascinare.<br>
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<h3>La Crociata nell’Immaginario Collettivo</h3>
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L’immagine della crociata è quindi inamovibile nella mentalità occidentale.<br>
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La crociata riecheggia ancora nell’immaginario collettivo e negli intelletti come una persistente icona della cultura occidentale.<br>
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<h3>Riflessioni Finali sulle Crociate</h3>
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La crociata come istituzione esisteva solo come espressione di desideri e di politiche per la realizzazione delle quali la guerra santa era utile ma non prioritaria.<br>
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La crociata non può essere adeguatamente definita attraverso le sue caratteristiche intrinseche poiché è esistita solo in relazione alle contingenze dettate dal mutevole contesto occidentale.<br>
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Una delle conseguenze è la constatazione che né le interpretazioni pluraliste né quelle tradizionaliste sono completamente accettabili.<br>
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<h3>Conclusione: Le Crociate come Fenomeno Complesso</h3>
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Le crociate furono mutevoli non perché ebbero esistenza autonoma e distinta, quanto piuttosto perché risposero alle istanze e spesso assorbirono i modi di coloro che videro nelle sue forme associate, nei rituali, nella retorica e nelle tradizioni un mezzo per soddisfare i più diversi e mutevoli bisogni.<br>
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<center>Classe 3I2</center>
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